Percorso turistico in Firenze: “La vita di Carlo Lorenzini, Collodi”

Prima di avventurarci nell’affascinane percorso culurale-turistico Collodiano di Firenze, per evitare misteriosi errori dei navigatori satellitari o di perdersi fra i numeri civici.di Firenze, è necessario sapere che questa città tutta speciale, di speciale ha anche la numerazioen degli edifici. Nel centro storico di Firenze la numerazione stradale segue un particolare sistema con numeri rossi e blu: i numeri rossi vengono assegnati alle attività commerciali, quelli blu agli edifici residenziali. Succede così che nella stessa via esistano due numeri uguali corrispondenti a edifici diversi, ma uno contrassegnato con il blu e uno con il rosso. Le due numerazioni quindi non procedono di pari passo e talvolta possono essere anche molto distanti. Per convenzione, la numerazione delle strade inizia dal lato della strada più vicino al fiume Arno; per le vie parallele al fiume inizia “a monte”, cioè da est.

Il suo primogenito di Angiolina Orzali è Carlo Lorenzini, che nacque a Firenze, in via Taddea.

Venne battezzato presso la Basilica di San Lorenzo

Dall’età di tre anni si spostò a vivere nel palazzo dei marchesi, svolse gli studi elementari a Collodi, presso gli zii materni Orzali.

Nel 1831 Giuseppe Orzali e la famiglia della sorella Angiolina, si spostano dalla casa di via Sant’Apollonia (ora la via si chiama 27 aprile), si era trasferito in via Rondinelli 7 continuando ad abitare con la sorella.

Nel 1841 la famiglia Lorenzini assieme allo zio pittore Giuseppe Orzali, in un appartamento più ampio di Via Santa Apollonia, (oggi col nome di via XXVII aprile) nel palazzo d’angolo con piazza Barbano (oggi è piazza Indipendenza) .

Nel 1841 nasce in Piazza Duomo la Libreria Editrice Felice Paggi molto frequentata da Carlo Lorenzini, e molti suoi amici e colleghi. Alla fine del 1846 la Libreria si trasferì al numero 5 dell’antica via dei Balestrieri, che poi prese il nome di via del Proconsolo e si trovava di fronte al palazzo Nonfinito, sede del Buon Governo e poi della Prefettura.

Nel 1842 si spostano in un appartamento di zona Sant’Apollonia, davanti a una piaza verde, dove Carlo scopre il fascino della libertà.

1842 Lavora nella prestigiosa libreria Piatti di Via Vacchereccia

1841-1843 Lasica il seminario e dopo una pausa si iscrive agli studi di Retorica e Filosofia presso gli Scolopi di San Giovannino di Firenze (oggi corrisponde all’attuale Liceo Galilei in via dei Martelli) .

1845 Non ha ancora compiuto 18 anni e già lavora presso la stamperia-libreria Piatti di in via Calimala.

Lavora presso IL LAMPIONE, con sede in … poi spostatosi in …. distribuito in Firenze a questi indirizzi:

Prese di mira con colorite critiche il Teatro Pagliano, oggi Teatro Verdi di Firenze in via Ghibellina, 101.

Nel 1848 fonda il periodico IL LAMPIONE, sarà stampato dalla Tipografia Tofani, posta in via S. Zanobi. Il Gerente responsabile di detto giornale sarà il Sig. Costantino Veltroni domiciliato in Via S. Apollonia, n. 5460”.

Nel 1849 rimane pochi giorni nel palazzo del fratello di via rondinelli, 7, la cui moglie gestiva un negozio di moda in via dei Calzolai, poi rapidamente si sposta a vivere in via Martelli, assieme al fratello Ippolito. Il secondo marito della sorella di Carlo collodi possedeva una delle più acceditate sartorie di firenze in via Martelli.

Il fratello di Carlo in quegli anni si era così tanto arricchito, che possedeva una villa nella campagna di Firenze (a Castello) e un appartamento a Livorno.

1853 frequenta il gruppo dei pittori chiamati “Macchiaioli”, quasi tutti toscani, presso il Caffè Michelangiolo al palazzo Marocchi in via Larga (oggi via Cavour 21).

Il 1° novembre 1853 fonda Lo Scaramuccia, il cui proprietario e’ Alessandro Lanari con sede persso l’omonima Agenzia Teatrale di A. Lanari in Via Calzajoli (oggi Via dei Calzaiuoli), al Mezzanino 713.

Nel 1855 Collodi aquista “Lo Scaramuccia” e sposta la sede dal mezzanino dello stabile n.371 (oggi 15) in Via Calzolai a Via del Malarancio, 5.

Nel 1857, Carlo pubblica I Misteri di Firenze. Scene sociali, presso l’Editore/Tipografia di Paolo Fioretti di Firenze, in via Ghibellina, 63.

A maggio 1860, dopo una pausa di oltre 10 anni, Collodi riprende a stampare Il Lampione presso la Tipografia/Editore Tofani posta in Via S. Zanobi il cui responsabile Costantino Veltroni, era domiciliato in Via S. Apollonia,  n. 5.460.

Collodi promise a sua madre Angiolina che avrebbe smesso d’andare al Falchetto (liquoreria Falchetto, aperto nel 1869, dove i fiorentini acquistavano e degustavano liquori nazionali ed esteri, ma soprattutto ci andavano per gustare il “Vermutte” una grande novità in quel periodo

Approfondisci su http://www.conoscifirenze.it/come-vivevamo-a-firenze/111-Caff-fra-800-e-900-a-Firenze.html), il bar di via Martelli di faccia al Bottegone.

Fra il 1875 e il 1880, Carlo Lorenzini soggornò a Castello e fra gli stupendi parchi delle ville medice, Di fronte alla Villa Corsini, in via della Petraia, si trova Villa Rapi, al tempo di Collodi: qui Lorenzini abitò per un breve periodo di tempo, ospite del Fratello Paolo, direttore generale delle manifatture Ginori di Sesto Fiorentino FI. Dal 2005 è anche presente una targa a ricordare le vacanze dei Lorenzini.

Da giugno al 23 novembre 1882 nella zona di Castello a Firenze in via della Petraia 29, presso la Villa Il Bel Riposo visse l’autore di Pinocchio. Durante la permanenza a Castello, ospitato dal fratello, maturò l’ispirazione per scrivere il suo lavoro più celebre “Le avventure di Pinocchio.

La morte di Carlo Collodi:
La mattina del 26 Ottobre 1860, Carlo incontra Yorick in centro a Firenze, la sera, era come al solito a giocare a tressette al Casinò Borghesi (ancora oggi in via Ghibellina 110 blu, 130 rosso) il cui escusivo club fiorentino esiste tutt’oggi. , Quando si ricordò che era stato vivamente pregato di raccomandare una signorina che doveva presentarsi per gli esami di ammissione al Magistero. Dopo cena si presentò, in via degli Alfani a casa del prof. Angelo Zalla, docente e direttore dell’Istituto di Magistero, suo carissimo amico, per segnalargli un’alunna che l’indomani avrebbe dovuto sostenere l’esame con lui.

e qui è la sua tomba presso la cappella Lorenzini, nel Cimitero monumentale delle Porte Sante, entro il bastione fortificato della Basilica di San Miniato al Monte.

Di seguito il percorso completo fatto a piedi da Collodi l’ultima sera della sua vita:
https://maps.google.it/maps?f=d&source=s_d&saddr=via+degli+Alfani,+Firenze&daddr=via+strozzi,+Firenze+to:via+tornabuoni,+firenze+to:via+Rondinelli,+firenze&hl=it&geocode=FW71mwIdV9KrACnzsLnmBFQqEzE-XathGwEuYQ%3BFXPmmwIdGLSrAClxTWzgAVQqEzFyvq8xdeTn5Q%3BFUnimwId1q6rACl_DJlnqlYqEzF_6InZBtlICQ%3BFcntmwIdq7GrACnHTlb6qVYqEzFoqq7QRRniFw&aq=&sll=43.772674,11.257017&sspn=0.007763,0.01929&vpsrc=0&t=h&dirflg=w&mra=ls&ie=UTF8&ll=43.773077,11.255922&spn=0.007763,0.01929&z=16

https://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=&q=Santa+Apollonia,+firenze&aq=&sll=43.777648,11.254206&sspn=0.008583,0.01929&vpsrc=6&t=h&g=via+taddea+21,+firenze&ie=UTF8&hq=Santa+Apollonia,+firenze&hnear=&radius=15000&ll=43.778992,11.256547&spn=0.001073,0.002411&z=19

2 commenti su “Percorso turistico in Firenze: “La vita di Carlo Lorenzini, Collodi”

  1. Non si sposo’ e secondo le voci del periodo e secondo il nipote ebbe una figlia illegittima.

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